domenica 11 marzo 2012

O Venus regina Cnidi Paphique...


Curiosamente, nella mentalità della gente l'amore per i giovinetti è associato all'idea di violenza. Per la gente, un satiro non può essere che un sadico. Tony Duvert ricorda a giusto titolo che esistono infinitamente più genitori che martirizzano i proprio figli che non pederasti che sgozzano i loro piccoli amanti (T. Duvert, Le Bon Sexe illustré, Parigi, 1974). Ciò nonostante, la società adulta crede o finge di credere che gli amori infantili comincino con un bacio per concludersi necessariamente con una coltellata. Ne deriva il terrore nel quale le sventurate creature sono allevate, l'atmosfera di diffidenza in cui sono confinate dai genitori, dagli educatori: divieto di rivolgere la parola a uno sconosciuto, divieto di accettare da uno sconosciuto un invito in piscina o al cinema: «Non dovete mai seguire uno sconosciuto estremamente gentile. E' una trappola. Se insiste e vi insegue, gridate, chiamate aiuto» (Encyclopédie de la vie sexuelle, Parigi, 1973). Lo sconosciuto, ecco il nemico. Non dovete mai seguire uno sconosciuto estremamente gentile; in compenso, bisogna seguire da bravi, con docilità, i vecchi conoscenti, i parenti, i professori, anche se non sono affatto gentili, anche se vi mollano qualche sberla, anche se vi schiacciano, se vi impediscono di respirare, di vivere, di essere felici. Gli adulti che non amano i bambini non sopportano che i bambini siano amati da coloro che li amano. Un bambino non può disporre né del proprio cuore, né del proprio corpo, né del proprio amore, né dei propri baci. Un bambino appartiene ai genitori e agli insegnanti. Essi ne hanno l'uso esclusivo. Tuttavia, siamo noi a essere accusati di sottrazione di minore da quei nauseabondi personaggi.
[...] L'adolescenza è un età in cui un ragazzo ha sete di contatti sessuali. La società adulta non ha alcun diritto di impedirgli di estinguere questa sua sete. Come scrive Alexandre Neill «non conosco nessun argomento contro la libertà sessuale degli adolescenti che meriti di essere preso in considerazione. Quasi tutti sono basati su emozioni represse e sull'odio della vita» (A.S. Neill, Libres enfants de Summerhill, Parigi, 1973). Ogni tanto, un marito ammazza la moglie. Questo fastidioso incidente non rimette affatto in causa, nella mentalità dei borghesi, l'istituzione del matrimonio. Se ogni tanto accade che un malato mentale strangoli un ragazzetto, ciò non significa che quegli stessi borghesi siano autorizzati a incolpare tutti i pederasti, privando i figli della gioia di essere iniziati al piacere, l'unica «educazione sessuale» che non sia una menzogna o una fesseria. O Venus, regina Cnidi Paphique...

                                               (Gabriel Matzneff, I minori di sedici anni, SE, Milano, 1994)



                                                                           Foto scattata dal barone Wilhelm von Gloeden


Dalle ODI di Orazio (Libro I, n. 30)

O Venere che regni su Pafo e Cnido
sprezza la diletta Cipro, raggiungi
lo splendido altare che in Glicera
con molto incenso t'invoca.

Rapida corri insieme alle Grazie discinte
e al fanciullo ardente e alle Ninfe,
e a Giovinezza, senza te poco amabile,
e a Mercurio.

(Traduzione di Andrea Giampietro)
                                                                                                         
                                                                                                    

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