mercoledì 9 maggio 2012

SONO SOLTANTO UN LIBRO


"Io dico che Democrazia e Socialismo sono la morte della Cultura. Oggi si fanno libri per tutti, si vuole l'Arte per tutti. Come si chiedono ferrovie e riscaldamento per tutti. Che orrore questi tutti! Che viaggino pure in treno e che si riscaldino, se ci tengono tanto. Ma che non pretendano poi di leggere un mio libro come si legge il giornale, che va appunto in mano a tutti. No, io non voglio piacere a tutti. Perché quel che c'è di meglio nell'Arte sfuggirà sempre alle nature mediocri, cioè ai tre quarti del genere umano. Piacere a tutti... che vergogna! Se questo è il prezzo della popolarità, essere ridotto al livello del giornale, grazie tante, non ci tengo. Preferisco rinchiudermi in me stesso e continuare la mia opera a testa bassa, come una talpa."


"Io non sono Gustave Flaubert. In questo momento sono Madame Bovary.

Io non esisto. Non ci sono. La mia persona non conta, non ha la minima importanza. Io mi annullo nel personaggio, scompaio nel paesaggio. Mi identifico in un sasso che rotola o nel grido di un uccello. Io sono il sapore dell'arsenico nella bocca di Emma e con lei mi avveleno. Io sono una carrozza, un cavallo bianco, un treno. Sono ogni parola che scrivo, ogni cancellatura, ogni esitazione, ogni virgola, ogni segno d'interpunzione, ogni scarabocchio che traccio su un foglio di carta. Se sostiene di avermi visto, si sbaglia. Lei non mi può vedere perché io non esisto, e se mi ha conosciuto, allora vorrà dire che mi ha letto. Perché io sono soltanto questo: un libro. E un libro, mi creda, a volte può essere tutto."

Nessun commento:

Posta un commento